Un ragazzo normale
Lorenzo Marone, Feltrinelli – I Narratori
“Le cose possono cambiarle solo gli uomini. Il male viene dagli uomini e solo gli uomini possono combatterlo. Più che di eroi, c’è bisogno di gente che ci creda, persone che aspirino a cambiare le cose in meglio”.
Potrei banalizzare questo romanzo dicendo che alla fine l’amore trionfa, oltre gli snobismi di classe e che un ragazzo riesce a superare le barriere sociali e realizza il suo sogno di approfondire le emozioni ed i turbamenti della mente umana.
In realtà, è molto di più. E’ la storia di Mimì, dodicenne dotato di occhiali e aria da secchione, che abita in uno stabile al Vomero, dove suo padre lavora come portiere. Con lui ci sono Sasà, un piccolo scugnizzo che ritroverà qualche anno dopo, ormai uomo adulto e maturo e Viola, la ragazza di cui è segretamente innamorato. Mimì è un ragazzo strano rispetto ai suoi coetanei, ama i classici, consulta il vocabolario alla ricerca di parole nuove, non abbandona mai il suo costume di Spiderman ma soprattutto incontra un supereroe, che non è un personaggio dei cartoni o dei film che si guardano al cinema, piuttosto un venticinquenne in carne ed ossa, che abita nel suo stesso stabile e si chiama Giancarlo.
Un supereroe che al posto della Batmobile guida una Citroen Mèhari, come armi di combattimento usa una biro e un’agenda e come super poteri scrive senza paura di camorra ed è dotato di una dialettica dolce e potente che incanta il piccolo Mimì. Giancarlo è Giancarlo Siani, il giornalista de Il Mattino ucciso il 23 settembre 1985 proprio davanti a quello stabile del Vomero. Quest’omicidio porterà Mimì a uscire dall’infanzia, a confrontarsi con la bellezza e le ingiustizie della vita, a mostrare al mondo di che pasta è fatto realmente.
E’ un libro che scorre veloce, viaggia sulle onde dei ricordi, a volte belli, altre meno. Fa rivivere al lettore i momenti della propria infanzia, permettendoci di calarci nei panni del protagonista o dei suoi giovani amici, e ci regala un incantevole affresco della città di Napoli, tanto che riusciamo a respirare i suoi profumi, ammiriamo i suoi colori e ascoltiamo il suo dialetto e le espressioni gergali. Ciò che mi ha maggiormente colpito e che, a mio avviso, rappresenta il valore aggiunto di questo libro è il racconto del sacrificio di Siani. La figura del giornalista ci viene presentata in modo indiretto, attraverso gli occhi di un bambino che lo prende come esempio e lo considera un supereroe. Giancarlo in apparenza è un ragazzo come tanti: ama il suo lavoro e la sua famiglia, ha una fidanzata, si ferma a scherzare con Mimì. Ma l’autore, con garbo e delicatezza, ci fa capire ben presto che non è così: è un giornalista pronto a mettere in pericolo la propria vita per lottare contro un sistema di morte e violenza. Un giovane, grande, uomo che ricerca le notizie scomode e non ha paura di raccontare una Napoli contaminata dalla camorra. Tanto che oggi, quella Citroen Mèhari verde è diventata il simbolo del giornalismo libero.
Silvia
Ottima recensione. Una tematica importante raccontata con estrema delicatezza. Il fascino dell’ambientazione napoletana è sicuramente il valore aggiunto. Lettura molto interessante e coinvolgente. Grazie!
Silvia
Lavanda a Colazione
Ciao Silvia, grazie davvero 🙂
Napoli è sempre bellissima! Sono contenta che la recensione ti abbia invogliato a leggere questo libro.
Sicuramente scriverò di nuovo di Lorenzo Marone e dei suoi romanzi, profondi e garbati.
Un bacione!