Cambieremo prima dell’alba
Clara Sánchez
Garzanti
“Avrei dovuto solo aspettare e tutto si sarebbe risolto, perché a volte le cose non si risolvono quando uno si sforza troppo e pretende di cambiare il corso delle forze sovrannaturali. Bisogna avere pazienza e aspettare che la freccia voglia staccarsi dall’arco e centrare l’obiettivo”
Vivere la vita di un altro? Cercare di essere un’altra persona? No, non ne vale la pena (o per lo meno non sempre). È questo che sembra volerci dire Clara Sánchez, l’autrice spagnola più famosa in Italia, con il suo ultimo libro Cambieremo prima dell’alba, edito da Garzanti. Sonia, giovane protagonista del romanzo che si trasferisce a Marbella per lavorare come cameriera in un lussuoso albergo, scambia la sua identità con la ricca e fragile Amina. Un gioco che, però, non dura più solamente ventiquattro ore come l’adolescente Amina aveva promesso, ma si protrae per un tempo indefinito che porta Sonia a conoscere un nuovo mondo in apparenza sfarzoso, nella realtà pieno di paure e misteri.
Questo libro mi ha sorpreso, mi aspettavo un finale diverso, mentre riconosco che una lieve malinconia mi ha pervaso leggendo le ultime pagine. Come vedrete, c’è un elemento che – a mio avviso – rappresenta un punto fermo all’interno della trama: ovvero l’acqua, il mare limpido (e torbido, quando serve) di Marbella, senza il quale non si svilupperebbe alcuna vicenda.
Ancora una volta, al centro del romanzo di Clara Sánchez c’è una donna, forte e insicura allo stesso tempo, uno specchio dei tempi, che riscopre sé stessa e, in un certo senso, anche l’amore che covava sopito dentro di sé. La Sánchez è, come è stata giustamente definita, un’autrice da bestseller. In Italia ha venduto circa due milioni e mezzo di copie ed è l’unica scrittrice ad aver vinto con i suoi romanzi i tre più importanti premi letterari spagnoli: il premio Alfaguara con La meraviglia degli anni imperfetti, il premio Nadal con Il profumo delle foglie di limone, libro che ha venduto un milione di copie, in cima alle classifiche per oltre due anni, e il premio Planeta con Le cose che sai di me.
Giusto qualche mese fa avevo letto un altro suo racconto, che vi consiglio caldamente! L’estate dell’innocenza, con il quale l’autrice ci ricorda che tutti siamo stati bambini, tutti abbiamo provato l’innocenza di quegli anni e, ahimè, tutti abbiamo vissuto anche quel passo che ci ha spinti un po’ più in là, verso il futuro, verso tutto ciò che non ha un significato certo e che, a volte, ci fa paura.